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INTERVISTA A ME

Oggi 03/12 , Giornata internazionale delle persone con disabilità.

Queste giornate vengono istituite soprattutto con lo scopo di sensibilizzare, ma anche consapevolizzare la popolazione ad un argomento importante come la disabilità.

Tali argomenti vengono sottolineati negli obiettivi 3, 4, 10, 11 dell'agenda 2030.

La disabilità di una persona è la ridotta capacità di interagire con l'ambiente considerato normale, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane essendo messo nelle condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale.

L’articolo 23 della Convenzione dei diritti del fanciullo dice che gli Stati membri riconoscono che i bambini mentalmente o fisicamente handicappati devono condurre una vita piena e decente, in condizioni che garantiscano la loro dignità, favoriscano la loro autonomia e agevolino una loro attiva partecipazione alla vita della comunità.

La disabilità ha diverse forme: ci sono disabilità motorie, sensoriali e mentali. Ci sono persone nate con la disabilità e persone diventate disabili dopo un incidente, una malattia o un errore medico, e tutti, grazie all'art 32 della Costituzione Italiana, hanno il diritto di essere curati per migliorare le loro condizioni di vita.

- Io sono diventata o sono nata con la disabilità?

- Sono nata così, quando ero nella pancia di mia madre, hanno scoperto che sarei nata con problemi, anzi i medici hanno detto a mia madre che non avrei vissuto a lungo. Forse ho avuto fortuna o forse la decisione presa dai miei genitori, di farmi nascere prima, mi ha salvata. Sono nata a otto mesi e nel giorno che avrei dovuto venire al mondo, ho subito già il primo intervento al cervello.

- Quanti interventi ho avuto?

- Per mia fortuna, ho avuto soli 2 interventi al cervello. Dopo tanti anni di fisioterapia e tante altre terapie, ricoveri, controlli continui, cambi di occhiali, riesco a superare una parte delle limitazioni.

- Cosa sono i pluriminorati?

- Sono tutte quelle persone che, come me, hanno più di un handicap, cioè più di un problema. Io, per esempio, ho una disabilità neurale e una sensoriale che insieme contribuiscono a limitare anche le mie capacità logiche. Infatti le mie funzioni neurali e sensoriali hanno subito dei danni diventando delle barriere che ora mi impediscono di svolgere parte dei movimenti e delle attività quotidiane.

- Ho mai subito discriminazioni?

- Che dire, mi sento spesso discriminata. Qualcuno dice che è soltanto una mia impressione, ma io mi sento messa da parte, esclusa da una squadra o un gruppo ogni volta che si parla di fare qualcosa insieme.

Non essere invitata a feste, non essere presa in considerazione quando si creano gruppi di lavoro, non uscire in gruppo con amici sono pochi esempi che per me significano discriminazione.

- Cosa significa per me essere “diversamente abile”?

- Per me non significa non poter fare qualcosa per mancanza di abilità, ma significa usare metodi diversi che richiedono più tempo e spesso sono più impegnativi per raggiungere gli stessi obiettivi di un normodotato.

Anche io suono il piano, ma per raggiungere gli stessi obiettivi dei miei compagni mi serve più tempo e molto più impegno. Devo coordinare la manualità e la vista due cose che a me sono limitate, ma non per questo rinuncio.

Essere disabile non significa essere inutile! Anche noi sappiamo amare, ridere, mantenere un segreto, essere amici. Anche noi sappiamo vivere e giocare per vincere!

Siamo pari a tutti gli altri e abbiamo una dignità che non può essere calpestata cosi come la Costituzione italiana negli art. 2 e 3 lo sottolinea.



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