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  • Immagine del redattoreIl grillo parlante

DIARIO DI INVENZIONE

Aggiornamento: 20 feb 2022

Caro diario,

sono Desk, Desk il banco. Ti voglio raccontare un po' di me. Sai non è facile la mia vita.

Ogni anno sono felice di rivedere i ragazzi e, ogni anno mi illudo che mi tratteranno bene, ma purtroppo è sempre la stessa storia: mi lanciano, mi trascinano, mi attaccano gomme da masticare, mi raschiano...

Passo cinque ore di inferno, per non parlare delle grida dei professori.

Alla fine della giornata i collaboratori mi puliscono per bene per ridarmi un aspetto dignitoso. Sono anziano!

Da me sono passate molte generazioni. Sono ridotto un po' male: le mie gambe sono arrugginite, sono raschiato ovunque e sbiadito. Un anno un tipo di nome Ben, mi ha conficcato una penna nel fianco. Un dolore atroce! Per non parlare poi di quelli che incidono il loro nome su di me, come un tatuaggio che non voglio. Ma che bisogno c'é? Io so già come si chiamano. Ma quest'anno è diverso, sai? Sono il banco di un bambino educato. Si chiama Harry, ci tiene a me e io gli voglio bene. Mi tratta bene. Pensa, a fine lezione mi ripulisce per bene con una salviettina imbevuta. Mi tratta come una persona. Non mi è mai capitato un bambino così. Mi sento apprezzato per quello che sono e rispettato. Sono felice di scoprire che esistono ragazzi con un cuore che rispettano il prossimo.

Però purtroppo Harry andrà via domani, cambia scuola. Mi lascia solo in questo posto, con questi ragazzi maleducati. Che vita avrò da domani? Nelle mani di chi capiterò?

Harry era dispiaciuto di abbandonarmi e mi ha voluto lasciare il suo ricordo; ha legato a una mia gamba un nastro rosso, per non dimenticarlo.

Non c'era bisogno, io non lo avrei mai dimenticato.

Harry resterà sempre nel mio cuore. Il tuo

Desk

ILARIA MINCUZZI, 2A



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