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  • Immagine del redattoreIl grillo parlante

Caro diario

Caro diario,

io sono Ilaria e sono qui per raccontarti la mia giornata di lavoro. Sono una studentessa della scuola secondaria Nicola Ronchi. Gli adulti dicono sempre che essere studente è bello, il periodo più spensierato della vita. Ma hanno torto. Essere uno studente è un lavoro abbastanza faticoso e oggi te lo dimostrerò.

Tutto inizia con la sveglia, quella dannata sveglia che ogni mattina mi fa alzare dal letto già alle 7.00 del mattino! Dopo essermi preparata, prendo lo zaino, la cartellina e la sacca per la palestra, ed esco di casa.

Devo percorre tutto il tragitto da casa a scuola a piedi, una vera seccatura.

Una volta arrivata, finalmente mi fermo in cortile, ma dopo neanche 5 minuti… suona quella assordante campana che indica l’inizio della mia giornata di lavoro.

Vado in classe con i miei compagni, alzo lo zaino pieno zeppo di libri per tutta la rampa di scale. Entro in classe e mi siedo al mio solito posto, tutto nella norma.

Esco le cose dallo zaino mentre, i miei super attivi colleghi, iniziano già di prima mattina a strillare come galline. Ed è lì che penso tra me e me: “Che abbia inizio l’inferno!”

Prima ora Italiano, tutto bene tranne per la miriade di compiti che ogni volta ci assegna la prof. Lei pensa che noi dovremmo farli in cinque secondi ma in verità ci mettiamo tre ore, ma passiamo alla prossima ora.

Arte, devo dire che questa lezione non è stata così male, abbiamo parlato di cose interessanti e ovviamente ci ha dato delle pagine da studiare, ma per fortuna questa volta non ci ha dato tutto il capitolo.

Ma adesso arriva il bello, merenda, siiii! Finalmente un po’ di relax dopo queste prime due ore, parlo con i miei compagni e, come al solito, nella mia classe vedo di tutto e di più: banchi lanciati, facce stranite, persone che urlano e chi invece racconta ogni minimo avvenimento, persino lo svolazzare di un moscerino. I miei colleghi mi sorprendono sempre di più, ma devo ammettere che sono tutti simpatici, gentili e divertenti.

Ma adesso dobbiamo riprendere il nostro lavoro, terza ora, geografia. Abbiamo “visitato” la Gran Bretagna, fantastica! In più la prof ci ha spiegato molti posti bellissimi da visitare.

Quarta ora, educazione fisica, oggi abbiamo fatto pratica sotto al sole. Ha fatto freddo tutta la settimana e ovviamente proprio oggi doveva fare caldo per farci stancare il doppio. Ma dopo lezione, mi sono sentita bene e questo mi basta.

Quinta ora, finalmente, si avvicina la fine della mia dura giornata. Per fortuna avevamo religione, il prof è sempre gentile e ci ha fatto andare nella sala multimediale, è stato bello.

Tu adesso dirai che ho finito, ma sarebbe troppo facile, devo andare a studiare per tutto il pomeriggio, ripetere per interrogazioni e preparami per tutte le materie. Per me gli adulti non si ricordano molto bene cosa significhi essere uno studente. Abbiamo molte responsabilità e dobbiamo impegnarci al massimo. Quindi essere uno studente è un mestiere vero e proprio, però devo dirti la verità, a me piace tanto. Mi piace conoscere e scoprire cose nuove e, anche se alla fine del mese non ho nessuno stipendio, non importa, perchè sono diventata più ricca di cultura.

A proposito, devo andare proprio a studiare altrimenti devo fare gli straordinari e finirò alle 10:00.

Ciao diario, domani ti racconterò come sarà andata la mia giornata lavorativa, la tua

Ilaria



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