SCOLPITELO NEL VOSTRO CUORE
- Il grillo parlante
- 3 mar 2022
- Tempo di lettura: 2 min
ABBIAMO LETTO IN CLASSE DEI BRANI DAL LIBRO DI LILIANA SEGRE "SCOLPITELO NEL VOSTRO CUORE" E POI ABBIAMO ESPRESSO LE NOSTRE CONSIDERAZIONI

Penso che l’indifferenza sia uno dei peggiori mali del mondo. Non ti rendi conto di quanto faccia male finché non la provi o non la vivi. L’indifferenza agisce di soppiatto, senza che tu te ne accorga. Fa diventare nero tutto ciò che prima era colorato. Toglie i sorrisi e ti fa sentire in colpa.
L’indifferenza è come la violenza.
L’indifferenza agisce manipolando la mente, quindi si può considerare un tipo di violenza. La violenza vera e propria, invece, agisce con i maltrattamenti.
L’indifferenza e la violenza hanno uno scopo ben preciso, fare male a qualcuno. Non (ti) vedo, non (ti) sento, non (ti) parlo, ecco cos’è l’indifferenza. E’ come toccare una rosa con le spine. E’ come perdere il tuo migliore amico. E’ come il temporale. Violento ma silenzioso. Triste ma penetrante.
Come l'indifferenza e la violenza di chi ha fatto del male agli ebrei, ma anche a molta altra gente nei campi di concentramento.
La sofferenza raccontata da Liliana Segre, che ha dovuto sopportare tutto quell’incubo senza che nessuno si interessasse a lei, come stesse, cosa provasse in quanto essere umano.
Ecco cos’è l’indifferenza: quello che non è umano!
Ancora oggi non riesco proprio a capire come le persone siano state capaci di rimanere indifferenti a tutto il male fatto dai nazisti.
Alla violenza smisurata con cui trattavano quei poveri uomini senza che nessuno dicesse nulla. Agli anni senza dire o fare niente, ai milioni di morti, alla fame e alla sete, alla perdita di cari. E mi sento in colpa, perché avrei voluto fare qualcosa.
Avrei voluto nascere in quell’epoca per poter agire. Per provare ad aiutare.
Capisco il senso di colpa di cui parlava Liliana Segre nel suo libro.
Comprendo come molti soldati alla fine della guerra, quando hanno liberato i campi, si siano sentiti in colpa per quella enorme sofferenza umana.
Credo che lo stupore per il male subito da altri sia un sentimento davvero buono, ma altrettanto lacerante. Se fossi stata uno di quei soldati, non credo che sarei riuscita a vivere ed andare avanti sapendo che negli anni passati altri uomini avevano fatto tutto quel male senza che io fossi riuscito a far nulla.
Ecco perchè penso sia fondamentale ricordare quei giorni. Tutte le vittime che ci sono state e tutti i mali commessi. Per non farli accadere più. Per non reagire più con violenza e indifferenza, mai più. Ma con il bene. E’ importante capire come un solo gesto gentile possa fare la differenza. E’ importante capire che tutto questo può partire da noi. Noi ragazzi siamo il futuro e non riusciremo a costruirne mai uno solido se non impariamo a rispettare gli altri.
ALESSANDRA DELL'ERBA, 3A
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