La prima cosa che pensiamo quando sentiamo la parola nemico è una persona che ci sta antipatica o i cattivi nei film. Insomma, la figura del nemico ha sicuramente un aspetto negativo e si definisce come una persona malvagia, che deve restare sola o deve essere sconfitta.
Ma abbiamo mai pensato che, a volte, siamo complici del nemico?
Ebbene sì, lo siamo, perché seguiamo la regola di "occhio non vede cuore non duole". Noi la seguiamo perché secondo la nostra logica se non vediamo il nemico, cioè il male, non possiamo soffrire e di conseguenza siamo felici. Ma questo non è altro che aiutare il nemico, perché esso si nasconde e diventa più forte, proprio come dice Jovanotti nella sua canzone "Occhio non vede cuore non duole.
Secondo me lo facciamo come meccanismo di autodifesa, ci allontaniamo dai problemi sperando che svaniscano.
Ma la vita non funziona così, perché scappare non risolve un bel nulla. Anzi, li fa crescere e mentre noi viviamo la nostra vita "falsa", altre persone soffrono per questo.
Un esempio che fa Jovanotti è un fenomeno mondiale. Compriamo borse, scarpe e vestiti di marca e facciamo arricchire i grandi marchi per sembrare belli; mentre dei ragazzi, donne e uomini, nei Paesi sottosviluppati, vengono sfruttati per produrli.
Oppure l'indifferenza dei Paesi che non intervengono nella guerra tra Ucraina e Russia cercando una soluzione. E ancora, stringiamo la vista più su di noi, sulla nostra cara Italia. La mafia è un nemico e noi ne siamo consapevoli, ma per quante persone si sforzino di combatterla non è ancora stata sconfitta. Sapete perché? Perché la paura e l'indifferenza delle persone la fanno crescere invece di sconfiggerla.
E ora voglio porvi una domanda. Voi quindi siete dei complici, perché avete troppa paura, o decidete di affrontare il mondo ed essere dalla parte dei combattenti?
Sono certa che io voglio diventare una combattente e voglio far diventare il mondo un posto migliore.
Spero che altri la pensano come me, perché se non provo a raggiungere questi obiettivi sarei un nessuno, se ci provo invece sono qualcuno, ma se ci proviamo tutti insieme siamo centomila, e così possiamo vincere!
ILARIA MINCUZZI, 3A
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