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Ioleggoperchè ... la fantasia sia con me

  • Immagine del redattore: Il grillo parlante
    Il grillo parlante
  • 21 feb 2022
  • Tempo di lettura: 5 min

«Mi piacerebbe sapere», mormorò fra sé, «che diavolo c'è in un libro fintanto che è chiuso. Naturalmente ci sono dentro soltanto le lettere stampate sulla carta, però qualche cosa ci deve pur essere dentro, perché nel momento in cui si comincia a sfogliarlo, subito c'è di colpo una storia tutta intera. Ci sono personaggi che io non conosco ancora e ci sono tutte le possibili avventure e gesta e battaglie, e qualche volta ci sono delle tempeste di mare oppure si arriva in paesi e città lontani. Tutte queste cose in qualche modo sono già nel libro. Per viverle bisogna leggerlo, questo è chiaro. Ma dentro ci sono fin da prima. Vorrei proprio sapere come.»

(cit. La storia infinita, M. Ende)

Il PROGETTO #IOLEGGOPERCHE è la più grande iniziativa nazionale di promozione della lettura organizzata dall'Associazione Italiana Editori. Grazie all’energia, all’impegno e alla passione di insegnanti, librai, studenti, famiglie, pubblico ed editori le biblioteche scolastiche possono arricchirsi di libri acquistati nelle librerie gemellate e donati alla propria scuola di riferimento. Anche quest’anno sarà possibile fare ciò nelle giornate dal 19 ottobre al 27 ottobre 2019.

La nostra scuola I.C. Ronchi si è gemellata con le librerie:

LA SAPIENTIA – Piazza Marconi, 56 – Capurso (080/4550784)

La libreria CARADONNA – Via Casalino, 171 – Triggiano (080/4681364)

MATILDA SULL’ALBERO – Corso Vittorio Emanuele, 8 – Casamassima (3203288040)

A partire dal 19 ottobre ogni docente con la propria classe può organizzare un evento in una di queste librerie, accordandosi con le referenti del progetto, per creare un momento di incontro con i libri fuori dalle aule scolastiche.

In data 20/10/2019 nelle ore pomeridiane ci sarà un flash-mob sui libri e la lettura a Casamassima organizzato dalla libreria gemellata “Matilda sull’albero”.

Il giorno 21/10/2019 gli alunni della insegnante Lucia Ferrara e della prof.ssa Rossella Cervino prenderanno parte ad un evento nella libreria di Casamassima con gli attori Lino Devenuto e Beppe Trotta e la sentita partecipazione dei genitori.

La giornata conclusiva della festa della lettura sarà organizzata in data 25 ottobre 2019 dalle ore 18 alle ore 20:30 circa nella piazza Don Bosco del paese con l’intervento di ospiti-testimonial che parleranno di libri e di lettura, giustapposti agli interventi dei nostri studenti che si cimenteranno in piccole drammatizzazioni, letture espressive ed animate.

Gli ospiti in cartellone sono:

Mauro Pulpito (conduttore televisivo)

Rosa Ferro (direttrice artistica del Fantarca)

L'Associazione DonnediCarta

Francesco MInervini (docente e scrittore)

Anna Baccelliere (docente e scrittrice)

Michele Miulli (carabiniere)

Lia Cellamare (attrice)

Paolo Comentale (scrittore, teatro burattini)

Mariella Procaccio (filosofa)

LETTERA DI UNA INSEGNANTE

Quando qualche giorno fa ho presentato ai miei alunni una lista di libri da leggere entro Natale, c’è stato un inaspettato ammutinamento. “Sono troppi prof”! “Vi chiedo di sceglierne uno, non dovete leggerli tutti”.

“Ma un romanzo intero prof è troppo. Noi dobbiamo anche vivere”! mi ha detto un’alunna risentita. Vorrei poterla convincere che la lettura non esclude la vita. Ma non so trovare le parole, perché io non la capisco. Vorrei dirle: ma io leggo come respiro. Come si fa a vivere senza respirare? Tu come puoi vivere senza leggere? E lei, a quel punto, non capirebbe me. Vorrei avere la credibilità per dirle: vivi, adesso, vivi senza leggere, ma fra un po’ di tempo, la sola vita non ti basterà ad affrontare gli anni, i problemi, il dolore, l’abbandono, e nemmeno il passaggio della felicità che, com’è sua costituzione, non dura. Vorrei dirle che la vita non basta ad affrontare la vita. I libri non garantiscono il successo e non aggiogano la felicità, è vero. Eppure, senza di essi, l’infelicità è più densa. Lo vedo succedere attorno a me, in continuazione. Vedo che l’amore non basta, la famiglia non colma, il lavoro non può possederci completamente, la fede non è di tutti. Gli amici aiutano. Come i libri. Non dico di sostituire le persone con la letteratura. Dico che la ricchezza è scudo contro i colpi del destino; la ricchezza intesa come umanità, come intelligenza del cuore. E leggere rende l’uomo più uomo; non scava solo dentro, come le esperienze, ma aggiunge, riempie, offre lo scudo per difendersi, le armi per attaccare il pregiudizio e la disumanità. Le persone più infelici che ho conosciuto non leggono. Le più vuote, le più disarmate. Le più disperate. Per questo, quando gli alunni dicono che non possono leggere perché devono vivere, più che farmi arrabbiare, mi preoccupano. Temo per loro: li vedo follemente determinati ad arrampicarsi a mani nude lungo una parete liscia, senza una corda, senza scarponi chiodati, senza puntelli a cui aggrapparsi nella salita. Li vedo che guardano in alto, sprezzanti di me e del pericolo, sicuri che la forza che hanno basterà a raggiungere la cima o che la roccia offrirà sempre un appiglio insperato. Ma so che, prima o poi, guarderanno giù. E quello che vedranno sotto di sé, irrecuperabile, precipitato, li spaventerà a morte, come ha spaventato e continua a spaventare ognuno di noi. A mani nude dovranno continuare a salire o fermarsi ad aspettare. Ed è una follia non essersi muniti prima di qualcosa che aiuti a dare un senso all’abisso. E’ spaventoso che nessuno degli adulti dica loro che quel percorso a senso unico fa tremare soprattutto chi è solo, chi è senza parole, perché non ha conosciuto altre vite all’infuori della propria o di pochi altri prossimi. La lettura, la musica, il cinema, il teatro, l’arte, la danza, la matematica, le scienze non fanno altro che raccontare storie. Altre storie: le storie degli altri. Gli altri e le loro storie sono ciò di cui abbiamo bisogno per affrontare quella salita, che altrimenti dovremmo portare a termine da soli. E visto che si è soli quando si entra in questa vita e quando se ne esce, e quando si compiono delle scelte, perché condannarsi alla solitudine anche durante quel tragitto così impervio? La lettura ci rende umani, dicevo. Conoscere la storia degli altri, ci aiuta a non abbandonarli, a non respingerli: a comprenderli. Più leggo, più comprendo, più accolgo, più contengo. Mi fa paura chi non legge, così come mi fa paura chi non comprende altro che la propria storia. Mi fa paura chi dice: prima la mia storia. Prima devo vivere. Se non hai il tempo di far entrare nemmeno un libro nella tua vita, per chi o cosa ci sarà spazio, che non sia tu o un’emanazione di te? Per questo sono grata a chi legge. Per questo leggo. La parola alunno viene dal verbo latino alo, che significa nutro. Gli alunni erano i bambini nutriti e allevati da qualcuno che non fosse il padre o la madre. Bambini di altri, allevati da altri. Come facciamo noi insegnanti con i nostri alunni: a disposizione abbiamo non il pan degli angeli, ma il pane degli uomini, le storie di tutti noi e del nostro mondo. Nessuno deve essere escluso da quella mensa.

Laura La torre


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