C’erano una volta in un bosco lontano
degli animali che comunicavano in modo arcano.
Non conoscevano la parola chat
e neanche cosa fosse whatsapp!
Poi arrivò il digitale
che sconvolse tutto il regno animale.
Doveva servire per farli avvicinare
Ma finì solo per farli allontanare;
perché non tutti sapevano che il virtuale
non era diverso dal mondo reale.
Dietro uno schermo si nascondeva
un ghepardo che brutte parole scriveva.
Prendeva in giro un lento bradipo
perché lui non era rapido.
Poi c’erano le vipere che con i loro veleni
attaccavano tutti senza freni.
Esse però macchiavano il loro aspetto,
e non avevano più nessun amichetto.
Il gatto Woll non voleva ascoltare
e pensava solo a parlare.
Facendo così però venne ignorato
e non più aiutato.
C’era anche Jack il lupo bianco
che era a capo del suo branco.
Lui incitò alla violenza
senza però pensare che ad ogni parola c’è una conseguenza.
Rosa, l’oca,
pubblicava ogni cosa.
Doveva usare il tempo per informarsi
prima di condividere
perché non sempre la cosa postata
faceva sorridere.
Il tasso si arrabbiava con chiunque
aveva una diversa opinione
e passava subito ad una brutta discussione.
Doveva cercare di non essere aggressivo
e di avere un discorso educativo.
Le iene scelsero di essere brutali
lanciando insulti contro gli altri animali.
A volte è meglio tacere
per non creare un dispiacere.
In conclusione, quale è la morale?
È che bisogna stare attenti alle parole
che si devono comunicare,
Perché se tutti non usiamo parole ostili
siamo più contenti e molto più civili.
ILARIA MINCUZZI, CLASSE 2A
una sola parola gentile può salvare il mondo
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