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  • Immagine del redattoreIl grillo parlante

Abbiamo visto il film “La bicicletta verde” per parlare dei diritti delle donne. Questa è la scheda

La bicicletta verde


  1. Descrivi il personaggio protagonista di Wadjda. In che senso il suo può essere considerato un carattere ribelle? Quali sono i particolari della sua quotidianità che la regista ci fa vedere per comunicarci la diversità di Wadjda.

Wadjda è una bambina affettuosa, simpatica e decisa a superare i limiti imposti dalla sua cultura. Ha un carattere ribelle perché vuole dimostrare di essere più forte di un ragazzo, perché fa di tutto per avere ciò che vuole, perché spesso si oppone alle regole del suo paese indossando scarpe non accettate dalla scuola, avendo una radio e ascoltando musica in inglese.

Evita di indossare il velo, e desidera avere una bicicletta.

  1. In cosa il personaggio di Wadjda ti assomiglia?

Nella testardaggine sicuramente perché Wadjda dimostra che, se una persona desidera veramente una cosa, se la deve conquistare faticando, senza mai arrendersi di fronte ai problemi.


  1. Descrivi il rapporto tra Wadjda e i suoi genitori.

Wadjda è sempre in cerca dell’approvazione da parte del padre, mentre con la mamma ha un forte legame, la mamma si confida con lei, cantano, cucinano, insieme e alcune volte discutono, soprattutto quando si parla del desiderio di avere una bicicletta .


  1. Da ciò che hai capito vedendo La bicicletta verde, quanto condiziona la religione i comportamenti delle persone?

Nel film la religione è la base di tutti i comportamenti giusti o meno delle persone. Infatti il corano impone molti limiti alle donne, limiti che agli uomini non ci sono.


  1. Wadjda inserisce il foglietto con il suo nome sull'albero genealogico, ma, successivamente, trova il foglietto strappato. Cosa sta a significare questa scena?

Nella cultura musulmana nell’albero genealogico vengono rappresentati solo i maschi, loro avendo, secondo il corano, il ruolo fondamentale nella società e famiglia. In Arabia Saudita siamo in una società in cui la donna non ha gli stessi diritti dell’uomo.



  1. "La voce della donna non dovrebbe mai oltrepassare le porte. La voce della donna è la sua nudità.”

Commenta tale affermazione della preside. Come viene considerata la donna in Arabia Saudita? Cosa viene negato alle donne?

Limitare una donna ad esprimersi in pubblico significa calpestare molti diritti. Considerare la voce della donna la sua nudità, significa bloccare, limitare ogni sua forma di espressione. Dire che diventare cantante è contro la volontà di Allah dimostra quanto la religione limiti ogni diritto delle donne.

La preside sembra una donna rigida, con convinzioni ferree, invece in realtà lei vuole soltanto insegnare alle ragazze a sopravvivere nella società.

Le norme sociali e morali del paese pretendono che la donna non interagisca con altri uomini al di fuori delle mura domestiche, se non in alcune circostanze o zone adibite (come negli ospedali o gli uffici). La donna non avrà comunque l'autorizzazione di lamentarsi o di protestare contro ciò che l'uomo dice. Un’importante limitazione per la donna saudita è il valore della sua parola, che vale due volte di meno rispetto a quella di un uomo; ciò comporta un processo ingiusto che nella maggioranza dei casi si basa su tradizioni tribali.


  1. Come sono vestite le donne e gli uomini nel film? Prova a fare una piccola ricerca con i tuoi compagni e cerca di capire cosa significano, rispetto alla religione, quei determinati abiti.

Le donne arabe nei paesi conservatori vestono di nero, sono pochi i paesi che ad oggi le donne possono indossare abiti di colori diversi.Alcune donne indossano l’hijab perché Dio ha istruito le donne a indossarlo come mezzo per adempiere al Suo comandamento per la modestia. Per queste donne, portare l’hijab è una scelta personale che viene fatta dopo la pubertà e ha lo scopo di riflettere la propria devozione personale verso Dio.

Il maschio indossa abiti bianchi chiamati Kandura , noti anche come dishdasha . Questo è un lungo mantello bianco. Il colore del vestito proviene dalla cultura beduina, in quanto è perfetto per riflettere i raggi del sole.


  1. Ti è mai capitato di vedere anche da noi donne vestite con l'abaya e con l'hijab (il foulard che copre la testa e il collo)? Perché in alcuni paesi europei, come in Italia, si vuole vietare per le donne islamiche l'uso del velo e dell’abaya in pubblico? Tu cosa ne pensi?

Sì, ho visto alcune volte donne che indossano il tipico abbigliamento arabo e penso che vietare in alcuni paesi Europei l’uso dell’abaya in pubblico sia dovuto ai molteplici atti di terrorismo in cui donne arabe erano coinvolte. In molti stati esistono leggi che vietano l’uso di segni religiosi “visibili”, compresi i crocifissi.

Penso che le donne arrivate in Europa sono in fuga dalla cultura araba quindi dovrebbero rinunciare ad indossare il Niqab, il burqa o abbigliamento che le veniva imposto nel loro paese.


  1. Cosa rappresenta la bicicletta per Wadjda?

“La bicicletta verde” è la metafora della libertà e la parità di diritti, per Wadjda rappresenta il desiderio di conquistare tale libertà.


  1. Che cosa sono i diritti? E le pari opportunità?

I diritti sono ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto. Tecnicamente è un insieme di principi con lo scopo di fornire alla comunità regole oggettive di comportamento su cui fondare una ordinata convivenza.

Le pari opportunità sono invece un principio giuridico inteso come l'assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale o politico.


  1. Secondo te, nel nostro Paese, ci sono dei diritti che le donne non hanno ancora concretamente acquisito? Quali sono?

Si, ci sono ancora alcuni diritti che devono essere messi bene in chiaro, il prima possibile, nonostante i tempi molto lunghi le donne continuano e continueranno a lottare per averli. Dall'articolo 37 sembrerebbe che almeno in Italia non ci siano disparità tra il genere maschile e femminile. In realtà siamo molto distanti dalla teoria,l'uomo ha sempre creato barriere legali che limitassero l'accesso alle donne al mondo del lavoro. Purtroppo viviamo in una società per lo più maschilista, sia sotto il punto di vista politico che religioso, per cui la donna continua a subire discriminazioni. L'Italia è all’ ottantaduesimo posto per differenze di genere, e le distanze tra uomo e donna continuano ad essere sempre più profonde.L'obbiettivo 5 dell’agenda 2030 affronta in maniera completa questa problematica, in quanto la disparità di genere costituisce uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile, alla crescita economica e alla lotta contro la povertà. L’OSM 3 per promuovere l’uguaglianza di genere ha consentito di fare progressi nella scolarizzazione delle ragazze e nell’inserimento delle donne nel mercato del lavoro. Il tema della parità dei sessi ha ottenuto una notevole visibilità ma non è stato possibile affrontare altre tematiche importanti, come la violenza sulle donne, le disparità economiche e la scarsa presenza delle donne negli organismi decisionali a livello politico.

MARIA ERIKA DE SARIO, CLASSE 2A

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